Puerto
Escondido,
23 Aprile, dell'Anno del Signore, 2015, Giovedì, San Giorgio
Carissimo Max, come promesso Ti invio il mio "aneddoto
bridgistico" dedicato agli errori nel gioco (mio ultimo prima della mia partenza
per il Bel Paese).
Grazie Roberto, da parte di tutti i soci dell'ASBG, ti aspettiamo al circolo per trascorrere insieme bei momenti di amicizia.
L'ERRORE DI
CONTROGIOCO.
Fedele alla promessa fatta, ecco l'errore mio (tra i tanti altri) di
controgioco che difficilmente finirà nel dimenticatoio. Farò una premessa che
riguarda gli scarti: personalmente io preferisco (e così gioco
con l'impareggiabile Carla Soldati) alto/basso nel gioco ad
atout, e pari/dispari (Lavinthal) in quello a NT. Conto della
carta dritto quando giochiamo noi la carta, rovesciato, quando la muove il giocante.
La maggioranza dei bridgisti predilige il pari/dispari, in ogni
occasione, che per me (opinione del tutto personale) pregiudica un poco il conto
della carta.
Giocavo, alcuni lustri orsono, al Circolo della Giudecca con un ottimo
amico bridgista ferrarese (la città estense è stata sempre caratterizzata da
eccellenti giocatori), con il quale eravamo d'accordo su un
"universale" pari/dispari. Tutti in prima, il mio
apre di 1NT, alla mia dritta un imperioso 4♠, e poi tutti passano. Le mie carte:
♠ 4 2 ♥ J 8 2 ♦ Q 9 6 5 3 ♣ J 10 8
Avendo "di fronte" l'apertura di 1NT, l'attacco non è mai, per
così dire, "proibitivo". Il partner ha 15/17 bilanciati, con
"qualcosa", presumibilmente dappertutto.
Escludo l'attacco in atout (potevo "mettere sotto" il mio;
escludo quello di ♥ (l'attacco
sotto valletto è spessissimo deleterio, come quello sotto l'asso).
Mi restava l'attacco a ♦, (una lunga con tante probabilità
di trovare della "robina" dall'altro lato) ovvero quello a ♣ (una sequenza pressoché compatta).
Preferii questa ultima opzione e misi quindi in tavola il valletto di ♣.
Tracotante scese il morto con:
♠ 8 3 ♥ K 7 4 ♦ 10 7 4 2 ♣ K 6 4 2
Il "dummy" liscia, il mio porge (con lievissima esitazione, il
9, e il giocante presenta il 3. A questo punto, fuorviato da quel disparissimo
9, e dall'essere restato in presa, automaticamente proseguii
con il 10, e la frittata (o, se preferite l'omelette) fu fatta: Il
"vivo" sul 7 del "mio", prese di Asso, giocò ♣5 al K del morto, tutti rispondono, la quarta carta del seme (il 4 di ♣) è bonificato.
Giocò l'Asso di ♠, ed entrò trionFalmente al morto (♠ divise) con l'8 di ♠, scartando una perdente di ♥, sull'ultima ♣. Totale: 7 prese a ♠ e 3 a ♣.
Le carte del vivo:
♠ A K Q J 10 9 6 ♥ 9 5 3 ♦ - ♣ A 5 3
Carte del mio povero compagno ferrarese
♠ 7 5 ♥ A Q 10 6 ♦ A K J 8 ♣
Q 9 7
Non dovevo continuare a ♣: quel 9, pur essendo "dispari” era
una "disperata" chiamata a ♥! Non c'era fretta di incassare le ♣, Il morto non presentava
"perigli" di scarto. Dovevo assolutamente virare a ♥, e con il valletto, per non
incartare il compagno, per poi proseguire (con l'8, conto dei residui)
sì da comunicare al mio, se c'erano tre carte a ♥, da incassare, ovvero se due a ♥ e un'eventuale a ♦ (qualora io avessi avuto una ♥ in più e una ♦ in meno!) In realtà il controgioco
non era facile, ma bastava soffermarvici un tantino.
L'amico estense, vero gentleman, mi disse solamente: "io, al posto
Tuo, avrei fatto lo stesso!"
Cosa che nel bridge non si verifica tanto facilmente!