giovedì 12 marzo 2015

ALLA RICERCA DEL 9 DI FIORI



Ricevo dal caro amico Roberto questo simpaticissimo aneddoto di gioco che c'insegna a guardarci bene dagli attacchi scontati, a riflettere sull'andamento della licita e ben valutare in che modo riuscire a battere il contratto prima di calare sul tavolo la prima importantissima carta.

ALLA RICERCA DEL 9 DI FIORI

        Se è vero che ho voluto, in questa mia ennesima storiella bridgistica, parafrasare il grande Marcel, è altrettanto veritiero che mi piace, con essa, omaggiare e ricordare una delle più forti giocatrici che io mai abbia incontrato nel mio cammino: Paola D'Alesio, nata Calda: tra l'altro (e dite poco?) una bellissima signora, elegante, allegra, con un inconsueto "sense of humor". Sposò Aldo D'Alesio, con il quale costituì una fortissima coppia mista a livello nazionale, e se ne dipartì per i Campi Elisi troppo presto, lasciando però un magnifico ricordo. Riporterò questa mano, con Lei giocata, tra le non molte altre, in un importante Torneo a coppie in Reggio Emilia.

        Andavamo piuttosto benino, nonostante alcune debite incomprensioni, e, a poche mani dal termine, eravamo certamente "a premio" Sollevo dall'astuccio, tutti vulnerabili, in Sud, primo di mano, le seguenti carte: Tre cartine a Picche, void a Cuori, tre cartine a Quadri, e sette Fiori di Asso, Re, Dama, Valletto, Dieci Quattro e Due di Fiori. Apro di Tre Fiori, apertura che ASSOLUTAMENTE, (e assai poco rispettata), a compagno NON passato promette sette carte chiuse o semichiuse nel colore, con poco o nulla a lato. Ovest contra, Nord (la mia) Passa, e gli avversari, dopo una sarabanda di dichiarazioni di cues, e di richiesta di assi, conchiudono a Sei Picche, giocate da Est. E io dovevo attaccare. Poteva, o no, passare una Fiori. Al di fuori, non vedevo, data l'imperiosa dichiarazione avversaria, una seconda presa, a meno che non fossi riuscito a tagliare una Cuori. Dovevo perciò TROVARE il Nove di Fiori dalla mia partner. Giocai il quattro (preferenziale, rispetto al Due, per chiedere un ritorno a Cuori). Il morto, tracotante e pomposo scese, strapieno nei residui colori, e con il Nove e il Sette di Fiori. Cercai di nascondere il mio subitaneo pallore: ma non ne ebbi il tempo, ché il giocante, prigioniero di un automatismo, comandò al morto :"Fiori!". Fu giocata la piccola, e Paola, con Otto, Cinque e Tre, coprì, forse anch'essa automaticamente, certamente del tutto avulsa dalla situazione, Il giocante rispose con il Sei! La mia, che aveva già riposta la propria carta in triste posizione orizzontale, fu risvegliata dopo un certo tempo dal giocante, che le disse, con voce chioccia e triste:" Guardi, Signora, che ha preso Lei, e a Lei tocca rigiocare!".

        La mia si risvegliò dal suo annoiato letargo, e quasi gridò, guardando il morto e le numerose carte di Cuori in proprio possesso: "Ho preso io con l'Otto? Allora se Roberto NON ha il taglio a Cuori, io non mi chiamo più Paola D'Alesio! E dando fede al proprio nome, giocò quel seme, e sul quello slam calò un mesto sipario.



Roberto Farioli




Ecco la distribuzione delle fiori, notate bene che se il dichiarante avesse chiamato il 9♣ dal morto il contratto sarebbe stato portato in porto (meditate gente, meditate, prima di chiamare o giocare qualsiasi carta)



 

 

 

8 5 3

  
N
 
 
W                    E
 
 
 
  9 7
S
6

X X X


-


X X X


A K Q J 10 4 2

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